Emporio Armani, il futuro anteriore di Re Giorgio sfila nel segno di una delicata ironia

La collezione Emporio Armani presentata ieri in occasione della Milano Fashion Week, e che anticipa la sfilata Giorgio Armani in occasione del super evento a New York per l’inaugurazione del nuovo building della Maison su Madison Avenue, appare come un manifesto identitario che guarda al futuro con ottimismo e una delicata ironia.

Emporio Armani, il tempo come predisposizione naturale al cambiamento

La moda di Giorgio Armani, per chi è abituato a conoscerla, appare sempre perfettamente contestualizzata nel tempo che viviamo. Il tempo presente come perfetta cornice di ogni capo.

Con la collezione Emporio siamo di fronte al pieno manifesto di un’identità che non ha bisogna di essere stravolta per avere caratteri di contemporaneità, perché quello che conta è il dettaglio e l’attitude di chi veste ogni abito.

E’ proprio perseguendo un ideale di tempo insieme ciclico e lineare che lo stile di Armani si sviluppa in modo coerente, a tratti rigoroso nella misura in cui non si lascia andare a stravaganze ma a dettagli che rendono il cambiamento naturale e perfetta conseguenza di ciò che è stato prima.

Emporio Armani, la moda come spirito libertario e ironico nel segno dell’eleganza

Emporio Armani gioca sugli elementi che hanno reso il brand unico nel tempo e nell’immaginario collettivo.

L’iconica figura della modella in completo maschile con cravatta racchiude questo concetto: è l’essenza di ciò che è stato prima, ma anche l’annuncio di quel che verrà dopo.

Ed è proprio la cravatta, elemento centrale nella moda armaniana, a diventare perno consapevole del cambiamento. Il tempo come trasformazione naturale della forma ma non dell’essenza: così, in origine indossata al femminile come dichiarazione elegantemente provocatoria di parità di genere, ora diventa vezzo, divertimento. L’intera collezione è un invito a vivere il vestirsi con libertà e ironia.

Emporio Armani, l’intreccio etereo tra maschile e femminile

Come sempre, è l’equilibrio di maschile e femminile a guidare il racconto: giacche morbide dalle spalle naturali, pantaloni fluidi, oppure da cavallo, blouson, parka e trench si alternano a piccoli abiti dai drappeggi avvolgenti, gonne lunghe, abiti leggerissimi. i materiali dalla mano opaca – seta, lino e cotone – in una palette chiara e naturale si amalgamano alle superfici iridescenti rosa, salvia e grigio chiaro, mentre le tinte unite sobrie, scure e naturali, coesistono con stampe acquose e note piene e vivaci di blu e fucsia.

Emporio Armani, l’equilibrio gentile tra maschile e femminile

La collezione Primavera Estate 2025 Emporio Armani diventa così un lento susseguirsi cadenzato di abiti che fanno della tradizione del marchio l’elemento principe; a catturare l’idea di futuro anteriore, di continuità che guarda in avanti, è però il più istintivo dei gesti di stile: la camicia bianca e ampia portata con i pantaloni ricamati e, appunto, la cravatta come simbolo indelebile di un brand che, prendendosi anche un po' in giro, incarna quella spinta verso una moda troppo spesso costretta in rigidi canoni. Perché la moda la fa chi la indossa e, come ogni collezione che si rispetti, per Re Giorgio l’abito deve seguire chi lo indossa e non a caso il tono dei capi risulta morbido e naturale, sottolineato da scarpe piatte, ballerine che diventano stivaletti, borse capienti in crosta o intrecciate, oppure micro, cappelli dalla tesa larga.