Baldinini con l’arte del Saper Fare compie 115 anni. L’AD Prazzoli: “Negli ultimi quattro anni grandi cambiamenti”

Baldinini compie 115 anni. Non sono tante le aziende italiane che possono vantare un traguardo così importante rimanendo fedeli alla propria storia e alla propria tradizione. In un mondo che cambia, a volte troppo velocemente, e dove oggi distinguersi è la cosa più difficile, il marchio ha saputo rimanere un punto di riferimento nel mondo delle calzature e degli accessori.

Baldinini, 115 anni in mostra durante la Settimana della Moda

In occasione della Milano Fashion Week Fall Winter 2024/25 Baldinini presenta “Fino ad ora come allora”, la mostra immersiva che racconta la storia e il Saper Fare che da sempre caratterizzano il marchio.

L’esposizione, che è stata aperta al pubblico durante tutta la settimana, ha preso vita nel piano interrato del Baldinini Store situato al civico 26 di via Della Spiga. La retrospettiva è stata curata dalla talentuosa Matete Martini, in arte Matete, che ha raccontato il percorso di successo del brand attraverso opere dell’artista, audio foto e video, e una selezione dell’archivio storico Baldinini affiancato da alcuni pezzi della nuova collezione invernale.

Baldinini, per la moda Autunno Inverno 24/25 il passato si veste di “nuovo”

Tradizione e innovazione. Passato, presente e futuro. Baldinini gioca sul valore delle corrispondenze tra epoche e anni rappresentativi del brand, ma soprattutto su modelli celebri rivisitati in chiave moderna. Due i protagonisti rivisitati con mano contemporanea: mocassino e ballerina. Il primo in naplak Japanese Maple, caratterizzato dall'accessorio B-Chain laccato in tinta con la tomaia e il tacco cuore, si ispira a un modello iconico dall'archivio Baldinini. A fianco, la ballerina a punta sfilata a stampa leopardo con tacco basso e inserti in cristallo è invece un tributo al classico animalier del brand.

Baldinini, ritorno alle origini ma sguardo al futuro. L’intervista all’AD Christian Prazzoli

La stagione, così come la mostra, rappresenta un ritorno alle radici in grado di riflettere un’analisi su valori e principi dell’azienda. Un percorso evolutivo che si fonda su un’eredità importante, che poi è quella dell’eccellenza italiana nell'utilizzo di tecniche, materiali e dettagli di finitura speciali, unendoli a silhouette semplici e raffinate, che sposano un lusso rilassato.

Abbiamo provato a farci raccontare dall’AD Christian Prazzoli (ex General Manager di Harmont & Blaine, e figura di spicco in aziende come Benetton, Nike, Breil), il significato di 115 anni di storia la vision rinnovata di Baldinini che, in occasione della fashion week meneghina, ha dato il via alle proprie celebrazioni.

 

115 anni di storia riassunti in 40 metri quadrati. Com'è nato il coinvolgimento dell'artista per raccontare questo percorso evolutivo del brand?

Matete è stata una scelta che il team mi ha suggerito e che io ho accolto immediatamente con grandissimo entusiasmo. Perché è una ragazza giovane che interpreta 115 anni di storia. E’ riuscita a dare questo taglio di prendere il nostro heritage, ma trasformarlo con una view artistica moderna, nuova, che è quella di una ragazza di 30 anni che ha una visione di un certo tipo. E’ venuta da noi, ha spulciato gli archivi, ha guardato cosa le piaceva e ci ha costruito intorno questa storia magnifica.

Tradizione e innovazione si uniscono in questo racconto. Come avete scelto le calzature da esporre?

Le calzature esposte provenienti dai nostri archivi e dal nostro passato richiamano alcuni articoli che abbiamo messo in collezione quest'anno: per esempio la punta in acciaio, piuttosto che il tacco gioiello che avevamo negli anni ’90. Abbiamo ripescato i prodotti di archivio storici.

Rispetto al mercato avete in programma un’apertura a Berlino. Esiste un motivo particolare?

La Germania in realtà è un mercato storico dell'azienda. Era stato insieme alla Francia uno dei primi mercati dell'azienda, in cui il brand aveva fatto il primo sviluppo. Quindi c'è nel retro cranio del consumatore tedesco una awarness del marchio Baldinini. Il secondo tema è che comunque la Germania è il mercato più grande d'Europa e quindi c'è un mare dove poter andare a pescare un po’ più grande. Inoltre per tipologia di nostro prodotto, molto adeguato ai climi freddi, quindi mercato Russia eccetera, il mercato tedesco chiede questa tipologia di prodotto che unisce fashion tipicamente italiano ma anche con un'ottica funzionale. A Berlino apriremo nella via principale dello shopping, Kurfürstendamm.

In Cina, un altro mercato per voi importante oggi, come vi state muovendo?

La Cina è un mercato dove siamo dentro con un alluce. In questo momento vogliamo entrare con tutto il piede. Abbiamo già quattro punti vendita presenti. Abbiamo stretto una partnership con un nuovo partner che ci aiuta nello sviluppo del mercato e subito con lui abbiamo trovato un'opportunità per un nuovo flagship store a Pechino che apriremo a settembre. Il mercato cinese è per noi importante, anche quello con la stessa logica del mercato tedesco. Climi un po’ più freddi, quindi da Shanghai verso il nord. Anche lì l’importanza del made in Italy super importante e un utilizzo fashion e funzionale del prodotto, quindi  molto coerente con la scelta della Germania.

Quanto è cambiato Baldinini nel corso degli anni e come si proietta rispetto anche alle scelte di mercato che state intraprendendo?

A livello di prodotto ovviamente c'è stata un'evoluzione. E’ il prodotto di allora portato negli anni attuali e quindi diciamo che c'è un continuum molto logico.

Quello che è cambiato radicalmente è la modalità di funzionamento dell'azienda. Siamo passati da un'azienda padronale molto imprenditoriale, che lavorava sull'intuito, ad un'azienda che invece sta diventando molto più manageriale, molto più basata sui processi, molto basata su quelle che sono le scelte più ponderate, guidate dai numeri e guidate da una strategia di medio lungo termine.

Questo è il grande cambiamento che abbiamo fatto negli ultimi quattro anni.