Milano Fashion Week: il trend della moda minimalista e super chic

Come hanno interpretato il lusso moderno i principiali marchi di moda italiani inseriti nel calendario di Camera Nazionale della Moda durante Milano Fashion Week.

Kim Jones, direttore artistico couture e womenswear di Fendi parte da una constatazione sul concetto di lusso moderno: “A Roma c'è un'eleganza che risiede nella disinvoltura e nel non preoccuparsi di ciò che pensano gli altri: questo è il vero lusso. In questa collezione, volevo riflettere sulle donne che si vestono per sé stesse e per la propria vita, sulla loro sicurezza nell'eleganza. Non si tratta di essere qualcosa ma di essere qualcuno”.

Tra look monocromatici o blocchi di colore e rimandi ai ricordi di viaggi nel continente africano, lo stilista propone silhouette sartoriali ben costruite ma portate con disimpegno, un una ritrovata eleganza moderna che tocca le radici romane della Dolce Vita e dell’heritage della Maison. La lavorazione selleria dei maestri artigiani denota un fil rouge sugli accessori, dalle iconiche borse Peekabooe, Baguette e Flip (una shopper che si piega in una pochette) alle calzature e ai bijoux.

‘Nowhere ovver nessun luogo’ è la metafora dalla quale parte l’ispirazione di Marco De Vincenzo alla guida creativa di Etro e diviene piattaforma sperimentale per combinare tessuti ed elementi, tecniche artigiane e d’avanguardia. Verticale o a sirena, la silhouette cambia fantasia, alternando broccati e disegni geometrici, motivi rigati oppure animalier, con capi in stile sportivo e accessori far west.

Sulle note dei film di Alfred Hitchcock, la parade di Prada, voluta da Miuccia Prada e Raf Simons in co-ed, ripensa alle suggestioni degli Anni Quaranta, con abiti a tubino, austeri completi sartoriali, ricercatezze nelle decorazioni gioiello e stole che proteggono le spalle.

Fra gli accessori va segnalata la nuova borsa tote con chiusura a telaio, ripresa da un modello di archivio del 1913, caratterizzata da un elemento intagliato a mano che ritrae una figura mitologica, e i sandali in raso di seta colorato e con mini tacco, versione a punta oppure squadrati.

L’ex braccio destro di Tom Ford, Peter Hawkings, sale alla guida dell’etichetta dall’allure inconfondibile e supersexy. Per ripartire con la nuova era stilistica si rileggono i punti di forza del brand: gli elegantissimi completi dal taglio couture (in velluto, seta e persino dorati), gli abitini e le minigonne riletti in chiave Seventies, gli short (proprio corti) portati con il cardigan attillato e scollato, gli abiti per la gran sera con trasparenze sensuali.

Atro debutto atteso, il cambio allo stile di Gucci con l’entrata di Sabato De Sarno che promette ci saranno sempre commistioni fra arte e moda. Si guarda in maniera pragmatica ma altrettanto desiderabile a pezzi chiave impeccabili, rieditati con gusto contemporaneo, che rispecchino una brand awareness intramontabile, portabili nella vita di tutti i giorni. Non si può citare un ritorno allo stile di Tom Ford, però l’allure minimale e super chic e le conseguenti vibrazioni a fior di pelle vanno decisamente più in quella direzione. Mini abiti ad A, minigonne e piccoli bermuda indossati con canotta e capotto Gucci styled, una felpa oversize abbinata ad una longuette dal vertiginoso spacco frontale, sono tre delle idee da portare con, alternativamente, décolleté a punta o mocassini issati su suole massicce.

Anche Dolce&Gabbana percorrono la scelta cromatica del bianco e del nero, con la propria corsetteria signature e le trasparenze lingerie ultra femminili, tradotti con sartorialità e proporzioni d’alta moda. Anche qui vi è un ritorno all’essenza e alle origini e alla sartorialità all’italiana, espressa nei capi spalla lavorati rigorosamente al maschile con tocchi glamour al femminile.

Orli cortissimi per i nuovi tailleur e gli abitini anni Sessanta editati da Donatella Versace in nuance pastello e motivi a scacchi. Il piglio rock and roll viene momentaneamente messo in disparte a vantaggio di un guardaroba bon ton e sartoriale. “Adoro il contrasto tra i tailleur dal taglio geometrico e le trasparenze degli abiti da sera, il tweed dai colori pastello opachi e lo scintillante metal mesh. Le tecniche artigianali dell'Atelier sono applicate per realizzare capi estremamente raffinati. Questa collezione Versace è allegra e tagliente” dichiara la designer.

Fausto Puglisi edita la nuova Paradise Collection dell’etichetta Roberto Cavalli, una raffinata parata di stampe tropicali, sensualità materiche e decori luxury. Tutto selvaggio e raffinato insieme, dalle camicie e i caftani ariosi, i pantaloni e il denim aderenti, gli abiti danzanti, fino alle piume, frange e pois, principali protagonisti del glamour di divine creature.

Fa il giro del mondo il direttore creativo Matthieu Blazy di Bottega Veneta per scovarne luoghi e aspetti primordiali, dai quali partire per la sua collezione di abbigliamento del vestire senza un confine. Viaggiare metaforicamente per il mondo, permette di acquisire materie, oggetti e decori inaspettati come fogliame tropicale, cactus, conchiglie nautilus, animali e altre meraviglie terrestri. Il concetto di lusso è legato alla tattilità, alle lavorazioni, ai dettagli. Con un disegno operoso che esplora forme ballon, a clessidra o verticalità ipnotiche.

La meticolosa cura artigianale, dna del marchio Tod’s, viene portata in laboratorio, per mostrare con quanti passaggi d’eccellenza si produce lo stile e la qualità italiane. Il minimalismo anni Novanta è per ora il punto di arrivo nell’interpretazione di pantaloni ampi e fluidi e gonne oltre il ginocchio. Camicie bluson o gilet stanno con giacche sfoderate oppure trench, tutto leggerissimo. Un look funzionale sul quale emergono gli accessori di culto, come le borse Di Bag, T Timeless e la nuova T Box geometrica, le scarpe con i gommini, le ballerine e i sandali intrecciati.

Maximilian Davis da Ferragamo parla concettualmente di capi puri, sinceri e riconoscibili, in una via di mezzo fra compostezza e libertà espressiva. Che tradotto vuole avvicinarsi al modo con il quale le persone si vestono davvero, con qualche dettaglio architettonico che rende fascinoso l’insieme: una cappa sulle spalle, un accessorio scultoreo, una sovrapposizione o un tocco di sensualità. “C’è un sentimento di familiarità che riconosco nel modo di vestire e di vivere italiano: una naturalezza molto vicina allo spirito caraibico. È l’idea di poter seguire sempre il proprio ritmo, e il proprio tempo”.

Si conclude con lo show semi-privato di Giorgio Armani che, nel suo palazzo di via Borgonuovo, fa vibrare l’intera collezione. Onde, intrecci, decori preziosi, colori pieni come gemme, intorno ai movimenti del corpo delle modelle. La collezione vuole comunicare energia, movimento e raffinatezza, e questo vale per i look da giorno (giacche, completi, cappotti e pantaloni) e per le mise da gran sera che brillano di tonalità argentee e bronzee, verdi e bluette dalle superfici luminescenti.