Philipp Plein rilancia Plein Sport: “300 nuovi monomarca entro il 2024 e nuova retail experience"
Philipp Plein rilancia la sua linea sportiva Plein Sport. Una strategia che in tre anni punta ad aprire oltre 290 monomarca in giro per il mondo posizionandosi non come seconda linea del marchio principale PP, ma come nuovo premium brand per gli amanti dello sport dove design e funzionalità si uniscono in un perfetto mix.
Philipp Plein, il rilancio di Plein Sport
Philipp Plein ha affidato ad una conferenza stampa presso il suo headquarter di Lugano il racconto della sua nuova visione strategica per Plein Sport, premium brand sportivo che negli anni ha saputo diventare un punto di riferimento per chiunque ami lo sport e ricerchi il perfetto outfit in cui performance, qualità e stile si mescolano trovando il perfetto connubio.
Philipp Plein, Plein Sport “is here to complete not to compete”
“Plein Sport is here to complete not to compete”. Basterebbe partire da questa frase per capire appieno l’obiettivo di Philipp Plein che, con il rilancio di Plein Sport è consapevole del posizionamento che vuole raggiungere, andandosi ad identificare come un marchio non di seconda linea ma come un brand premium con la sua identità e un dna in grado di unire qualità del prodotto e performance. Un brand in grado di inserirsi in una linea di mercato con poche grandi aziende ma che ogni anno fattura miliardi, quello dello sportswear di lusso.
Plein Sport, nuova idea di retail experience
Al centro, come da sempre nelle strategie del gruppo, il cliente. Questa volta è il vero protagonista di una nuova esperienza d’acquisto che guarda all’innovazione tecnologica e alla vicinanza del brand in luoghi per natura “più democratici”, come i grandi “mall”, centri commerciali di richiamo, il proprio punto di forza. Laddove il cliente non va da Philipp Plein è lo stesso marchio che va dal consumatore finale ee l’apertura di quasi 300 monomarca da oggi al 2024 ne è la piena testimonianza.
Attraverso una conformazione futurista degli store, pensati per trovare la perfetta integrazione tra fisico e digitale, il cliente può così trovare la sua perfetta collocazione provando l’acquisto sia attraverso veri e propri distributori che permettono di scegliere il tipo di scarpa desiderata, sia lasciandosi trasportare dall’interattività della location.
Fiore all’occhiello della nuova customer experience un truck di due piani che fungerà da vero negozio itinerante per l’Europa e che offrirà un’esperienza immersiva nel mondo Plein Sport.
Il Plein Sport Truck è stato presentato per la prima volta durante l'evento Primavera Estate SS23 della Settimana della Moda di Milano. Il marchio ha introdotto il concetto innovativo del primo negozio mobile che viaggerà in Europa portando PLEIN SPORT in diverse città. Il camion non rappresenterà solo un negozio fisico, ma una potente attrazione che trasmette la filosofia e la cultura di questo marchio dinamico, che applica la tecnologia per sviluppare nuove esperienze di shopping per tutte le età.
Philipp Plein, l’intervista
Abbiamo avuto modo di parlare con il fashion designer e imprenditore di Monaco di Baviera, approfondendo quello che appare a tutti gli effetti un progetto di rilancio costruito negli anni che aspettava solo il momento più giusto per essere realizzato, come ci ha tenuto a precisare di fronte ai giornalisti presenti, e che ora può finalmente trovare la sua perfetta manifestazione grazie ad un investimento mirato ed una vision che guarda al futuro e all’innovazione, sia da un punto di vista di retail experience che di distribuzione.
Quali sono i pillar su cui si basa la nuova visione strategica per Plein Sport?
Il primo è l’essere omnichannel. Saremo fortemente concentrati sul canale dell'e-commerce, che è davvero molto importante per noi perché, soprattutto durante la pandemia da Covid19, ci ha dato l'opportunità di aprire una distribuzione a livello mondiale molto velocemente. Grazie anche alla grande conoscenza che abbiamo creato e costruito negli anni per Phillip Plein. Non a caso cento milioni di euro di fatturato netto derivano proprio dal canale e-commerce. Abbiamo un grande database di clienti, abbiamo molto know-how e abbiamo le soluzioni tecniche.
Il secondo è l’approccio vecchia scuola alla distribuzione all'ingrosso che comprende anche il futuro franchising. Si tratta di rivenditori indipendenti che acquistano il marchio e lo rivendono nei loro negozi, principalmente grandi magazzini o negozi multimarca.
Il tutto viene gestito attraverso il nostro showroom e il nostro host director. Il pilastro dei negozi è il canale che sta per Direct Operated Stores, un pilastro molto importante per noi. Come abbiamo detto prima, puntiamo ad aprire molti nuovi negozi in tutto il mondo. Vogliamo aprire più o meno 300 negozi in tre anni, che è un numero elevato. Ma credo che il nostro concetto lo renda possibile.
In cosa si differenza Plein Sport rispetto al marchio Philipp Plein?
Vogliamo affrontare il mercato in modo completamente diverso dal marchio Phillip Plein che è un marchio di lusso in un segmento di lusso. Con Plein Sport puntiamo a entrare nel segmento premium. Nella nostra idea di location ideale c’è quella di un centro commerciale molto frequentato. Puntiamo ad aprire negozi di dimensioni medie tra gli 80 e i 90 metri quadrati, massimo 100 direi, con un grande magazzino sul retro per sostenere la nostra distribuzione di scarpe.
Stiamo cercando molti negozi in questi centri commerciali. Puntiamo a una grande visibilità sul mercato, che vogliamo aprire. Il negozio per noi è uno dei maggiori strumenti di marketing, che convertirà nuovi clienti al marchio e ci aiuterà anche a migliorare la nostra distribuzione online. Perché forse i clienti conosceranno il marchio per la prima volta durante la visita al negozio, ma poi continueranno a fare acquisti con noi online.
Quindi qual è il concept di Plein Sport?
La moda non è il nostro obiettivo. Vogliamo essere attivi e funzionali. Il design segue la funzionalità. E con questo nuovo approccio, e anche con il nuovo posizionamento del brand, siamo molto più democratici. Abbiamo la possibilità di aprire una distribuzione più ampia per il nostro marchio.
Proprio per questo stiamo puntando a entrare nei centri commerciali ad alta tiratura con un prezzo più basso e con un approccio, diciamo, più commerciale. In termini di design riteniamo di avere una grande opportunità in questo mercato molto interessante che è un mercato multimiliardario dominato da quattro o cinque grandi operatori. Non vogliamo essere Nike. Il nostro prodotto ha una funzionalità ma ha anche un tocco di qualcosa di diverso. Ed è questo che vogliamo essere. E crediamo che là fuori ci sia un cliente che acquisterà questo prodotto da noi e che diventerà, diciamo, un cliente fedele nel corso degli anni.
Quali sono i prossimi investimenti per la città di Milano e cosa rappresenta per lei?
Milano è sicuramente la capitale della moda. Dobbiamo essere molto onesti. Io lavoro nella moda. Posso dirvi che le due fashion cities sono Parigi e Milano. Dimenticate Londra, dimenticate New York. Il riferimento per la moda è Milano e proprio nella città puntiamo ad aprire anche dei punti vendita, ma non in città.
Saremo in centri commerciali ad alta frequentazione. E crediamo che i nostri clienti, che ci conoscono anche grazie alla nostra presenza nella città col marchio Phillip Plein, verranno a fare acquisti da noi in questi luoghi. Questa è anche un'enorme opportunità per i clienti del marchio di conquistare nuovi clienti e l'interesse di nuovi clienti. Perché in qualche modo, anche se il prodotto è così diverso, il nome Plein collega i due marchi.
Poi tra i tuoi numerosi progetti c’è quello della big mansion, Chateau Falcon View, che stai costruendo a Los Angeles.
Questo è un progetto enorme, molto più grande di quanto avessi mai pensato che sarebbe diventato, perché quando ho comprato questa casa, c'era già un’abitazione e non ero nemmeno sicuro di cosa volessi fare. Se avessi saputo cosa sarebbe stato, quanto impegno, lavoro e tempo ci avrei dovuto dedicare, probabilmente non l'avrei fatto. Ma ora sono abbiamo quasi finito il nucleo centrale, che è la struttura principale della casa e finalmente possiamo iniziare con gli interni. Ma prima di fare questo, dovevamo mettere il tetto, le finestre e le pareti.
Ora finalmente la parte divertente può iniziare dopo tanti anni.
Perché questo progetto è iniziato nel 2014, quando ho acquistato il terreno, e mi ci sono voluti tre anni e mezzo per ottenere i permessi per costruire a Los Angeles, che è una città molto difficile a causa dei terremoti. Così ho iniziato a costruirla nel 2018, a gennaio. Quindi non è passato molto tempo, ma la strada per arrivarci è stata molto lunga.
Intanto la guest house è già stata ultimata.
Sì, abbiamo iniziato a usarla. Abbiamo girato un film con Megan Fox, una sfilata di moda digitale l'anno scorso con Stephen Klein. Abbiamo appena girato un'altra campagna per Milano dove apriremo un hotel. Lunedì 5 dicembre avremo un documentario di Snoop nella mia guest house, perché stiamo lanciando una collaborazione con Blind e Snoop Dog. Lanceremo infatti un'edizione limitata di sneakers. Quindi, vedete, continuiamo a usare la casa degli ospiti già arredata. E l'ho fatto sapendo che la casa principale avrebbe richiesto molto più tempo.
La guest house mi dà l'opportunità di iniziare a usarla come una casa. Chiunque conosca Plein sa che il mio mondo è un concetto di stile di vita e che io porto il mio mondo alla gente e faccio entrare la gente nel mio mondo. Quindi questa casa sarà ovviamente una sorta di cornice ideale per le mie attività: faremo sfilate, porteremo persone, gireremo videoclip come ai nostri eventi.
Come definiresti oggi in tre parole Plein Sport?
Innovativo. Disruptive. Nuovo.
Nuovo perché basta prendere le scarpe e vedere la scatola, il modo in cui è stata fatta non si può trovare da nessuna parte. E’ tutto decisamente diverso, anche lo storytelling che c'è dietro.
Quando si avvia un nuovo marchio e nessuno lo conosce, sono il prodotto e l'esperienza del cliente, che ha quando acquista un prodotto, a far sì che il marchio diventi prezioso per lui in futuro. E questa è la vera differenza. Noi ci teniamo davvero. E tutte le conoscenze che ho raccolto negli anni, costruendo il marchio completamente alla cieca, sono state un lungo percorso.
Perché quando si parte da zero, senza idee, senza soldi, senza aiuti dall'esterno, ci vuole molto tempo. Ora ho esperienza, un po' di soldi da investire, che prima non avevo e ho già costruito un nome in alcuni Paesi e mercati, su cui posso fare leva. Quindi l'inizio sarà molto più grande e molto più veloce. Quello che all'inizio della mia carriera mi ha richiesto forse 10 o 15 anni per costruirlo, per arrivare al primo successo, ora sarà fatto in due o tre anni.