Risultati Elezioni Usa 2020: quando escono?
Elezioni Usa: ecco quando ci saranno i risultati del voto
E' la notte della verità: Donald Trump e Joe Biden sono alla resa dei conti. E' questa la notte delle ELEZIONI USA 2020. Quando escono i RISULTATI? Ecco la DIRETTA LIVE del voto.
Risultati Elezioni Americane 2020: quando escono?
La sfida tra Donald Trump e Joe Biden è giunta al termine: i risultati ufficiali che inizieranno ad arrivare nella notte, ma non si escludono ritardi visti i milioni di cittadini che hanno votato per posta. Le urne si sono aperte la mattina di oggi martedì 3 novembre. A sfidarsi sono Donald Trump per i Repubblicani e Joe Biden, il candidato dei Democratici uscito vincitore delle primarie che sono durate molto meno del previsto anche a causa del Covid.
Risultati Elezioni Usa 2020: CORONAVIRUS
Durante la campagna elettorale il coronavirus è stato l’argomento principale con anche il Presidente e la sua famiglia che sono stati contagiati, la parola adesso passa alle urne con circa 95 milioni di americani che hanno optato per il voto anticipato.
Elezioni Usa 2020 RISULTATI: sondaggi, ecco cosa dicono
Anche se i sondaggi indicano Joe Biden come il grande favorito, sarebbe un errore dare Donald Trump per sconfitto in partenza.
Donald Trump deride Pavarotti: 'Io non sono una diva come lui'
Donald Trump ha deriso Luciano Pavarotti. É accaduto ieri nel Michigan, durante un comizio elettorale. Il candidato repubblicano in corsa per la Casa Bianca, ricordando il grande tenore, ha pronunciato con accento italiano, quasi come se volesse farsi beffa di Pavarotti: “Io non sono una diva come lui” e poi: “No, no, no, stasera non canto”.
Le frasi scherzose del presidente degli Stati Uniti fanno riferimento non solo al clima freddo del Michigan, ma anche a un episodio che riguarda la vita del tenore, che Trump ricorda così:
Pavarotti... una voce incredibile, e io gli piacevo, era terribile verso altra gente, ma non con me. Donald, Donald, Donald stasera non canto, me ne vado!
Una battuta che ha suscitano le risate del pubblico di sostenitori, ma che ha dietro un retroscena: Trump aveva conosciuto personalmente Luciano Pavarotti e lo aveva invitato la sera dell'11 novembre del 2000 a cantare al Taj Mahal, il suo casinò di Atlantic City. I giornali aveva preannunciato l'arrivo di Pavarotti, definito dal New Yorker come "il cantante più pagato del mondo, da un milione di dollari a sera".
"Impossibile da avere, ma se lo chiamo, lo fa per me, e per molto meno. E sai perché? Perché mi ama, mi rispetta” aveva detto Donald Trump. La parcella di Pavarotti per il concerto era di un milione e mezzo di dollari e gli ospiti avevano pagato biglietti da mille dollari a testa per assistere, registrando il tutto esaurito in poco tempo.
Tutti si aspettavano di sentire Pavarotti, di assistere a una memorabile esibizione, ma poi l'imprevisto: proprio mentre cantava, il tenore perse la voce. Si fermò a metà nota e chiese scusa: “Non mi sento bene” e si ritirò.
Trump, furioso, corse nel camerino del tenore e gli chiese indietro almeno metà del compenso pattuito. “Mi dispiace, sono raffreddato”, avrebbe risposto Pavarotti, offrendo poi di tornare l’anno successivo per un'esibizione gratuita davanti allo stesso pubblico.