Lockdown, ecco quanto hanno risparmiato le compagnie assicurative dal crollo della circolazione

Di Silvano Telesi

Altra ondata di contagi, altro lockdown. Gli impiegati tornano allo smartworking, si riducono al minimo gli spostamenti. Si circola meno con la propria automobile. E si fanno meno incidenti. Una situazione che, soprattutto negli scorsi mesi di marzo e aprile, ha portato significativi risparmi nelle casse delle compagnie assicurative perché, a parità di incasso di premi, si dovranno risarcire molti meno sinistri.

A giugno Daniele Franco, il presidente dell’autorità di vigilanza sulle assicurazioni (Ivass), aveva dichiarato che la riduzione forzata della circolazione nel corso della cosiddetta Fase 1, “ha avuto un impatto in termini di riduzione della frequenza dei sinistri stimato in circa il 50 per cento”, prefigurando “un risparmio medio variabile tra 36 e 41 euro per polizza”. Secondo i calcoli dello Sna, il sindacato nazionale degli agenti di assicurazione, il risparmio per le compagnie, nei soli mesi di marzo e aprile, avrebbe generato un tesoretto complessivo di ben 1,5 miliardi. Soldi che il sindacato agenti vorrebbe fossero utilizzati a scopo sociale, costituendo un fondo per sostenere coloro che non sono in grado di pagarsi una polizza auto e che circolano senza copertura assicurativa. In Italia si stima vi siano 2,7 milioni di veicoli che circolano sprovvisti di Rc Auto (dati Ania del 2018), pari al 6 per cento del totale.

In altri paesi europei, come Francia e Regno Unito, le compagnie hanno proceduto a rimborsi diretti agli assicurati. In Italia la prima compagnia a prendere l’iniziativa, pubblicizzandola con ampio risalto sui media, è stata UnipolSai, che ha deciso di restituire un mese di Rc auto ai clienti sotto forma di voucher da utilizzare come sconto al rinnovo della polizza. Iniziative analoghe sono state successivamente adottate anche da Reale Mutua e Cattolica Assicurazioni.

L’Ivass ha detto esplicitamente di aspettarsi che le compagnie adottino forme di restituzione dei soldi spesi per le polizze auto poco o per nulla utilizzate. L’istituto di vigilanza sta monitorando la situazione, che è in continua evoluzione in base all’aggravarsi della situazione sanitaria e alla severità delle misure per contenerla. Un mese fa è stata lanciata un’indagine conoscitiva sulle iniziative delle intraprese dalle compagnie “per rendere compartecipi gli assicurati dei risparmi derivanti dal calo della frequenza e dell’utilizzo delle auto durante il periodo di lockdown” di marzo e aprile. L’intento dell’Ivass è quello di dare corpo a un’indagine più strutturata, “al fine di valutare la natura e l’ampiezza di queste misure, nonché i vantaggi economici reali per i clienti”. Le imprese hanno tempo fino al 30 novembre per compilare un questionario e inviarlo all’istituto, specificando non solo le iniziative passate, ma anche quelle future in programma.