#Futuri2020, il 35° Convegno dei Giovani Imprenditori, Di Stefano: “Il Paese non ha più tempo”

Il premier Conte: "Occasione preziosa di approfondimento per capire come uscire dalla crisi che sta investendo il nostro Paese e il mondo intero in un’ottica innovativa e di sviluppo sostenibile”

Si conclude a Roma #Futuri2020, il 35° Convegno dei Giovani Imprenditori. Bonomi critico nei confronti del Governo: "L'emergenza Coronavirus non è finita e siamo a seconda ondata. Cosa è stato fatto? "

https://youtu.be/50-LieF11Vo

Si è concluso il convegno annuale dei giovani Imprenditori di Confindustria. La prima giornata di lavori è stata dedicata a geopolitica, innovazione, formazione e scuola, mentre la seconda affronterà numerosi argomenti tra cui il piano europeo Next Generation Eu, i nuovi scenari industriali, il mondo lavoro e lo sviluppo del territorio.

Durante il discorso di apertura, Di Stefano ha lanciato una lucida provocazione: "Lo diciamo chiaramente: meglio rinunciare al Recovery fund che sprecarlo. Meglio lasciarlo a disposizione di quei cittadini europei veramente capaci di dare futuro a questo Continente, piuttosto che tramutarlo nell'ennesima spesa improduttiva". Fondamentale è "superare l'italica passione per "task force" e super esperti. Ogni roboante annuncio sul taglio della spesa pubblica porta con sé una task force o un supercommissario".

"Servono strutture e responsabilità chiare", ha continuato il Presidente. "Non discutiamo le buone intenzioni, ma non vorremmo che il proliferare di comitato tecnici rallentasse le procedure. Il Paese non ha più tempo. Nelle nostre aziende, quando si scelgono i progetti si discute e poi si realizzano".

Bisogna partire "dai settori del Made in Italy che stanno pagando il prezzo più alto della crisi. Tra questi, turismo, moda, cultura. Consentitemelo: il bonus vacanze è uno degli esempi di dadaismo economico di questo Governo; 2,4 miliardi allocati ma utilizzati in minima parte. Il turismo vale il 13% del Pil ed è stato gravemente colpito. I bonus non bastano, perché ci aspettano ulteriori cali del 50% del fatturato".  Un Governo "attento dovrebbe ora investire per trasformare il turismo estivo sulle coste italiane in un dato strutturale. Altro capitolo è la crisi del tessile, che durerà purtroppo ancora a lungo e di certo il prossimo bonus, magari per lo shopping tricolore, non sarà sufficiente a contrastare la flessione del 20% dell'export", ha aggiunto.Infine, le "industrie culturali e creative, più del 6% del Pil e 1 milione e mezzo di occupati. Durante il lockdown i musei hanno perso circa 80 milioni di euro; il cinema quasi 120, gli spettacoli musicali 350. Sono settori, questi, che da sempre animano il sogno della Dolce Vita e il brand Made in Italy, e per questo devono essere sostenuti. La politica dei bonus non è quello che serve al Paese!".

Secondo Di Stefano, il cambiamento deve partire da quattro punti cardine: giovani e donne, transizione energetica ed ecologica, connessioni, inclusione territoriale, combinati a innovazione, formazione, istruzione e lavoro.

"Ora bisogna riscrivere questa storia, senza lasciare indietro nessuno. Quella che noi vogliamo scrivere è la storia dell’Italia che si salva con le proprie forze: le menti migliori, le braccia più resistenti e, se possibile, il governo più illuminato. È questa la storia dell’Italia che vogliamo raccontare ai nostri figli".

Convegno Giovani Imprenditori 2020. Di Stefano: “Bisogna creare un orizzonte che non guardi solo al PIL ma anche all’inclusione sociale. Proponiamo quota giovani”.

https://youtu.be/M5pQGqZYbk0

“Abbiamo evidenziato alcune priorità che sono legate al tema dell’innovazione, della formazione del lavoro. Tre driver che sono fondamentali per far ripartire l’intera macchina paese e dare un futuro non solo alle nostre imprese ma per creare un orizzonte che non guardi solo al PIL ma anche all’inclusione sociale per un paese più moderno e più giusto”

“Una delle nostre proposte è una riforma pensionistica che abbiamo chiamato quota giovani, la quale vuole anticipare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro attraverso un sistema contributivo a scaloni.  Quindi far entrare i giovani a scaloni garantendo per cinque anni un sistema graduale di scavi fiscali per le nuove assunzioni”

Convegno dei giovani imprenditori, L'intervista a Vittorio Ciotola: "Giusto equilibrio per preservare la salute pubblica e non peggiorare la crisi economica"

https://www.youtube.com/watch?v=jboPkl709eY&feature=youtu.be

Vittorio Ciotola, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Campania, ha dichiarato: “Occorre mirare a una crescita economica sostenibile, sfruttando i fondi del Recovery Fund. L’economia deve essere al centro ma non senza questione sociale e ambientale. Il governo deve darci la possibilità di correre veloci: deve sburocratizzare e agire rapidamente”.

“Un nuovo lockdown sarebbe difficilissimo da gestire. C’è chiaramente un problema di salute pubblica, ma occorre riuscire a bilanciare il tutto. Ci rendiamo conto che la situazione sia complicata ma occorre trovare un giusto equilibrio”

#Futuri2020, il 35° Convegno dei Giovani Imprenditori. Lippolis: “Era dell’incertezza. Fondamentale nuovo Patto sociale”

https://youtu.be/L8We6giB9B4

Sulla rapidità dell’intervento è d’accordo Lippolis, che ha aggiunto: “Abbiamo bisogno di ripartire in maniera veloce con una PA e una giustizia che siano amiche delle imprese. Gli investimenti sulle infrastrutture fisiche e digitali per cambiare il volto del Paese. Un altro tassello è quello di cambiare la cultura del lavoro: perché abbiamo ancora l’idea che molti giovani vogliano conquistare il posto fisso, e non cercare di fare qualcosa di consono alle loro peculiarità"

"Ultimo e non per ultimo abbiamo bisogno di una rivoluzione ideologico riguardo alle imprese, le quali devono essere viste come un qualcosa sul quale investire. Non chiediamo sussidi, ma abbiamo bisogno che le imprese abbiano la possibilità di competere con armi pari con il resto del mondo".

"Il Recovery Plan è un'occasione storica per il Paese e per il Nostro Sud. Un'occasione che non possiamo sprecare. Serve mettere in campo interventi strutturali e su quelli concentrare le risorse. Le Istituzioni europee hanno saputo dare una risposta senza precedenti alla crisi.  Ora tocca a Noi”, così il Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Sud di Confindustria, che ha aggiunto, durante il discorso che ha aperto la seconda giornata del Convegno: “ Il Recovery Fund ha tre aree di intervento principali e su quelle deve essere il focus.Primo: l'amministrazione pubblica ha bisogno di innovazione e competenze nuove.  Per ripartire la prima grande riforma da fare è creare un'amministrazione pubblica e una giustizia  amiche dell'Italia che lavora e che produce  e non zavorra.
Una grande rivoluzione culturale della macchina dello Stato. Secondo: va ripensato il Paese rendendolo proiettato al futuro e non ancorato al passato con infrastrutture fisiche e digitali. Terzo: servono un grande piano per la valorizzazione e la tutela dell'ambiente e del nostro patrimonio naturale e artistico”

Convegno Giovani Imprenditori 2020. Ministra Catalfo: “Incontrerò i sindacati oggi pomeriggio alle 17. Il blocco dei licenziamenti c’è già fino al continuo utilizzo della cassa integrazione al 31 dicembre”

https://youtu.be/mXaO0fsZpQk

Convegno Giovani Imprenditori 2020. Marco Gay, Digital Magics: “Puntare sui giovani”

https://youtu.be/ONX-poPBXCM

“L’Italia oggi ha un’opportunità di partenza per farla diventare ripresa. Bisogna ripartire dai giovani mettendoli al centro della politica industriale dei prossimi mesi e dei prossimi anni avendo una grande consapevolezza: aiutandoli a farli crescere come imprenditori” ha sottolineato l’ad di Digital Magics Marco Gay

Convegno Giovani Imprenditori 2020. Parenzo: “Uscire da stato di sospensione”

https://www.youtube.com/watch?v=p2uTFKcLEl4&feature=youtu.be

Il giornalista David Parenzo, che ha moderato la due giorni, ha commentato: “Bisogna uscire da questo stato di sospensione nel quale viviamo: è chiaro che l’epidemia ha colpito tutti ma i governi devono prendere le redini e fare provvedimenti chiari e certi. Poche leggi e non confuse, pochi provvedimenti e subito per poter programmare. È vero che l’epidemia non è prevedibile, però un sistema organizzato deve prevedere l’evento accidentale. Il governo poteva forse fare qualcosa di più sul tema della tracciabilità e dei tamponi”