Nobel Chimica 2020: vincitrici le due donne del taglia-incolla il Dna
Il Nobel per la Chimica quest'anno è stato diviso equamente fra la biochimica francese Emmanuelle Charpentier e la chimica americana Jennifer A. Doudna, le due ricercatrici che hanno messo a punto la tecnica che taglia-incolla il Dna che permette di riscrivere il codice della vita. Questa tecnica permetterebbe di modificare il Dna e ha aperto la via a molte terapie un tempo impossibili.
Emmanuelle Charpentier (52 anni) è nata nel 1968 in Juvisy-sur-Orge, ha completato gli studi presso l'Istituto Pasteur e attualmente lavora in Germania, a Berlino, dove dirige l'Istituto Max Planck Unit per le Scienze dei patogeni.
Jennifer A. Doudna (56 anni) è nata nel 1964 a Washington e, dopo gli studi nell'Università di Harvard, si è trasferita nell'Università della California a Berkeley, dove lavora attualmente.
Nobel per la Fisica per scoperte su buchi neri e galassia assegnato a Roger Penrose, Reinhard Genzel e Andrea Ghez
Il Nobel per la Fisica 2020 è stato assegnato per le scoperte sui misteriosi buchi neri e sulla galassia a Roger Penrose, Reinhard Genzel, Andrea Ghez. Lo ha annunciato l'Accademia reale svedese delle Scienze. Il Premio Nobel per la Fisica 2020 è stato diviso: una metà va a Roger Penrose "per la scoperta che la formazione dei buchi neri è una robusta previsione della teoria generale della relatività", l'altra metà congiuntamente a Reinhard Genzel e Andrea Ghez "per la scoperta di un oggetto compatto supermassiccio al centro della nostra galassia".
L'inglese Roger Penrose è nato nel 1931 a Colchester, nel Regno Unito, e lavora all'Università di Oxford. Il tedesco Reinhard Genzel, è nato il 24 March 1952, a Bad Homburg vor der Höhe, in Germania, ed è affiliato all'University di Berkeley in California (Usa) e al Max Planck Institute for Extraterrestrial Physics, Garching, in Germania. La statunitense Andrea Ghez, è nata a New York nel 1965 ed è affiliata all'University della California a Los Angeles, negli Usa.
Premio Nobel Medicina 2020 agli scopritori del virus dell’epatite C. ECCO I VINCITORI
I vincitori del premio Nobel per la Medicina 2020 sono i virologi Harvey J. Alter (Usa), Michael Houghton (Uk) e Charles M. Rice (Usa). A loro si deve la scoperta del virus dell’epatite C. Il riconoscimento, come ogni anno, è stato assegnato dall’Accademia di Svezia. L’annuncio è stato dato dal Karolinska Institutet di Stoccolma, in diretta via Internet e social network. Il riconoscimento è salito a 10 milioni di corone svedesi, al cambio odierno circa 950mila euro.
Premio Nobel Medicina 2020: I VINCITORI
“Negli ultimi anni – ha spiegato una componente del Comitato – sono stimati 70 milioni di casi di epatite C nel mondo, e il dato potrebbe essere sottostimato, e causa 400mila decessi all’anno ed è una delle cause più comuni di trapianti di fegato“. All’inizio degli anni 1980 è stato identificato il genoma dell'epatite C. Prima della sua individuazione veniva chiamato "non A e non B". L’epatite virale è considerata la seconda malattia infettiva killer dopo la tubercolosi. L’Italia, secondo i dati Eurostat, è prima in Ue per mortalità. In Europa nel 2018 sono stati segnalati 37.527 casi di epatite C in 29 stati. L’epatite C è particolarmente pericolosa perché in gran parte asintomatica fino alle sue ultime fasi.
Premio Nobel Medicina 2020: chi sono i vincitori
Alter, 85 anni, è nato nel 1935 a New York, riporta Il Fatto Quotidiano, e si è laureato nell’Università di Rochester, dove ha continuato a lavorare per un periodo per poi trasferirsi a Seattle. Dal 1961 ha lavorato per i National Institutes of Health (Nih), tranne un breve periodo nel quale ha lavorato nella Georgetown University. Rice, 65 anni, è nato nel 1952 a Sacramento e si è laureato nel 1981 California Institute of Technology (Caltech). Dal 1986 ha lavorato nella Washington University School of Medicine a St Louis. Dal 2001 insegna alla Rockefeller University di New York, dove fino al 2018 ha diretto il Centro di ricerca sull’epatite C. Il britannico Houghton si è laureato nel 1977 nel King’s College di Londra e in seguito ha lavorato per le aziende G. D. Searle &aCompany e Chiron. Dal 2010 insegnato nell’Università di Alberta. Il premio per la Medicina ha rivestito un significato particolare quest’anno a causa della pandemia di coronavirus, che ha evidenziato l’importanza che la ricerca medica ha per le società e le economie di tutto il mondo. Il premio è il primo di sei premi che saranno annunciati fino al 12 ottobre. Gli altri premi riguardano i campi della Fisica, Chimica, Letteratura, Pace ed Economia.
Premio Nober Medicina 2020: perché hanno vinto
“Grazie alla loro scoperta, sono ora disponibili esami del sangue altamente sensibili per il virus e questi hanno essenzialmente eliminato l’epatite post-trasfusione in molte parti del mondo, migliorando notevolmente la salute globale. La loro scoperta ha anche permesso il rapido sviluppo di farmaci antivirali diretti contro l’epatite C. Per la prima volta nella storia, la malattia può ora essere curata, facendo sperare nell’eradicazione del virus dell’epatite C dalla popolazione mondiale”.