Trattativa Stato-mafia, Cassazione conferma assoluzione Mannino

"Non è stato affatto dimostrato che fosse finito anch'egli nel mirino della mafia": la decisione della Cassazione sull'ex ministro Calogero Mannino

La Cassazione ha confermato l’assoluzione dell'ex ministro Calogero Mannino, coinvolto nel processo sulla trattativa tra Stato e mafia. I giudici hanno dichiarato inammissibile il ricorso della Procura generale di Palermo contro la sentenza pronunciata il 22 luglio del 2019 della Corte d'Appello, la quale aveva scagionato Mannino dall'accusa di violenza o minaccia al corpo politico dello Stato.

La motivazione principale di tale assoluzione è il fatto che "non è stato affatto dimostrato che Mannino" fosse "finito anch'egli nel mirino della mafia a causa di sue presunte ed indimostrate promesse non mantenute (addirittura, quella del buon esito del primo Maxiprocesso) ma, anzi, al contrario, è piuttosto emerso dalla sua sentenza assolutoria che costui fosse una vittima designata della mafia, proprio a causa della sua specifica azione di contrasto a Cosa nostra quale esponente del governo del 1991, in cui era rientrato dal mese di febbraio di quello stesso anno".

Infine, i giudici di secondo grado hanno sottolineato che la tesi della procura fosse "non solo infondata, ma anche totalmente illogica ed incongruente con la ricostruzione complessiva dei fatti".