Covid, processi mafia a rischio: allarme a Torino

Tra i problemi dei rinvii dei processi c'è anche il rischio di decorrenza dei termini di custodia cautelare. La segnalazione dopo il maxi caso Carminius-Fenice

I grandi processi di mafia sono a rischio a causa dell'emergenza Covid-19. A lanciare l'allarme è la segnalazione fatta dalla Procura di Torino, che sembra voler inoltrare la comunicazione anche alla Direzione nazionale antimafia e al Dap.

Il motivo dei possibili rinvii dei processi? L'impossibilità di allestire collegamenti in videoconferenza per gli imputati detenuti positivi al Covid ma asintomatici. Il problema quindi sembra essere a livello organizzativo. Ma questo non solo comporterebbe lunghi rinvii delle udienze, ma anche allungherebbe i tempi dei processi e soprattutto potrebbe portare a rischi di decorrenza dei termini di custodia cautelare.

L'allarme è stato lanciato dalla Procura dopo il maxi processo 'Carminius-Fenice', presso il tribunale di Asti. Uno degli imputati, detenuto nel carcere delle Vallette di Torino, è risultato positivo al Covid, ma aveva accettato di partecipare all'udienza 'da remoto'.

Ciò non è però stato possibile a causa dell'impossibilità di procedere con il collegamento video: il tribunale ha allora disposto un rinvio del processo. Secondo quanto risulta, al momento, per le carceri non è stato previsto un protocollo che permetta di risolvere situazioni di questo genere.