Guerriglia Napoli, Lamorgese: 'Violenze inaccettabili e preordinate'

Guerriglia a Napoli, Lamorgese: 'Violenze inaccettabili e preordinate'

"Attacchi preordinati", atti di violenza "organizzati, inaccettabili e da condannare". Sono queste le parole con cui la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, definisce la rivolte avvenute ieri a Napoli davanti al palazzo della Regione, trasformatesi poi in guerriglia urbana. La Ministra ha poi espresso "solidarietà e vicinanza" alle forze di polizia, ai militari e ai membri della polizia locale che sono stati aggrediti e feriti. La guerriglia urbana e le aggressioni alle forze di polizia ieri sera a Napoli "nulla hanno a che fare con le forme di dissenso civile e con le legittime preoccupazioni degli imprenditori e dei lavoratori legate alla difficile situazione economica", sottolinea Lamorgese.

"Davanti alla violenza non ci sono scuse - afferma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio - nulla di tutto ciò è accettabile. Un Paese civile non può accettare episodi come quelli visti ieri a Napoli. Nessuno può permettersi di aggredire donne e uomini delle nostre forze dell'ordine. Davanti alla violenza non ci sono scuse, nulla di tutto ciò è accettabile".

"Ieri sera si è assistito a Napoli a uno spettacolo indegno di violenza e di guerriglia urbana organizzata, che nulla ha da spartire con le categorie sociali. Ieri si applicavano le stesse ordinanze a Milano, Roma e Napoli. E mentre a Milano e Roma le città erano deserte nel rispetto delle norme, a Napoli c'erano violenze e vandalismo. Alcune centinaia di delinquenti hanno sporcato l'immagine della città". Così il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. "Chiediamo al Governo di impegnarsi: a garantire la legalità e il rispetto delle leggi; a mettere a punto immediatamente un piano di sostegno socio-economico per le categorie produttive e per le famiglie. Questo sostegno costituisce una priorità assoluta, al pari delle misure sanitarie, come abbiamo fatto in Campania con un piano economico e sociale scattato contestualmente alle misure restrittive. Da oggi non accetteremo ritardi e interlocuzioni se non si affronta da subito il tema sociale. Sollecitiamo un incontro ad horas con il Governo su questi punti".