Cardinale Becciu: 'Non ho dirottato i soldi. Chiedo al Papa il diritto di difendermi'

Becciu: "Sono innocente e lo dimostrerò. Chiedo al Santo Padre di avere diritto di difendermi”

Durissime le accuse nei confronti del cardinale Angelo Becciu: il cardinale, che allora era sostituto alla Segreteria di Stato, a cui ieri Papa Francesco ha chiesto di dimettersi da prefetto della Congregazione delle cause dei santi e rinunciare ai diritti del cardinalato, è accusato di aver dirottato più volte i soldi della Cei e dell'Obolo di San Pietro in direzione di suoi familiari. Ma il cardinale minaccia di querelare il settimanale che ha riportato la vicenda (L’Espresso) dicendo di aver scritto "falsità assolute".

Stando a quanto appreso, i finanziamenti a fondo perduto in favore della cooperativa Spes, braccio operativo della Caritas di Ozieri, in provincia di Sassari, diocesi originale di Becciu, di cui il titolare e rappresentante legale è il fratello Tonino, sarebbero stati prelevati dal cardinale per ben tre volte.

Il primo "prelievo" di 300mila euro è avvenuto nel 2013 per ampliare l'attività e rifare il forno. La seconda somma viene richiesta e ottenuta nel gennaio 2015, destinando alle tasche della cooperativa altri 300mila euro dopo un incendio. La terza e ultima richiesta, aprile 2018, ammonta a 100mila euro a fondo perduto da adeguamenti delle strutture d'accoglienza dei migranti. Mentre per quanto riguarda le prime due volte i fondi sono stati presi direttamente dall'otto per mille, la terza volta il cardinale avrebbe prelevato i fondi direttamente dall'Obolo di San Pietro, all'epoca sotto il controllo di Becciu.

Nonostante le accuse, il cardinale afferma di non aver dirottato i soldi e che la diocesi di Ozieri richiese aiuto per la cooperativa Spes, aiuto regolarmente concesso dalla Cei:

Non ho dirottato i soldi. La diocesi di Ozieri ha fatto una richiesta di aiuto per la cooperativa Spes, soprattutto per un forno di giovani disoccupati e la Cei l’ha regolarmente concesso. Dove è il male? Certamente io li avrò raccomandati, ma dove sta il male? Tanto più che quello che entra va nel fondo Caritas e quindi è controllato dal vescovo. Successivamente, un incendio distrusse tutto e i giovani chiesero di nuovo un aiuto alla Cei. Tanto più che l’assicurazione che ottennero dopo l’incendio fu una cifra irrisoria, soltanto 30mila euro. Per quanto riguarda i 100mila euro dal fondo destinato alle opere di carità di cui in quanto sostituto potevo disporre mi domando anche qui dove è il male? Stavo destinando degli aiuti a vari enti e mi sono detto una volta tanto potrei aiutare anche la mia diocesi e fu destinato alla Caritas di Ozieri. Però, secondo l’accusa, questi 100mila euro sarebbero stati utilizzati dalla cooperativa per i suoi profitti. È falso perché i soldi sono ancora nel fondo cassa della Caritas. Il vescovo ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che quella cifra è ancora a disposizione della Caritas in attesa di un progetto ben definito per il loro utilizzo”.

Casa Santa Marta ha confermato a ilfattoquotidiano.it che sono state queste accuse a determinare la decisione di Papa Bergoglio che ha chiesto a Becciu di rinunciare ai diritti del cardinalato.

Becciu esprime la sua amarezza: “Sono sconvolto. Turbato. Un colpo per me, per quanti mi conoscono e mi stimano e per la mia famiglia. Per spirito di obbedienza e per amore che porto alla Chiesa e al Papa ho accettato la sua richiesta di farmi da parte. Ma sono innocente e lo dimostrerò. Chiedo al Santo Padre di avere diritto di difendermi”. E aggiunge: “Sul palazzo di Londra non hanno trovato niente e mi stanno accusando di fatti che non hanno nessuna valenza di reato. Posso aver sbagliato per troppo amore alla mia diocesi, ma io non ci vedo il reato. Sono pronto a gridare la verità”.