Omicidio Willi, fratelli Bianchi fanno rissa in carcere: scatta la reclusione nel braccio degli 'infami'

I fratelli Bianchi, accusati dell'omicidio del 21enne Willy Monteiro Duarte a Colleferro, portano scompiglio anche all'interno del carcere di Rebibbia in cui sono reclusi. Sono stati ora trasferiti nel braccio G9 al primo piano, dove sono rinchiusi i detenuti più pericolosi e più a rischio ritorsioni, in quanto anche meno "graditi" alla popolazione carceraria, come pedofili, collaboratori di giustizia e stupratori: in sostanza quelli che vengono definiti "infami". Rimarranno lì in quarantena per 14 giorni.

Gli altri reclusi li temono e non vogliono averli accanto, scrive il Giornale riportando la denuncia dell'associazione "Detenuti Liberi": i fratelli di Artena avrebbero litigato con un marocchino che si era rivolto a loro mentre si recavano in parlatorio. Il detenuto li avrebbe apostrofati e loro si sarebbero scagliati contro di lui senza pensarci due volte. A denunciare il fatto è stata la figlia del marocchino, che ha chiesto protezione dai fratelli Bianchi al Garante del Lazio, Stefano Anastasìa.

Sembra che la situazione tra i fratelli Bianchi e gli altri detenuti sia esplosiva. Urla e insulti contro i fratelli sarebbero all'ordine del giorno e si susseguirebbero anche di notte. C'è chi dice che ci sarebbero "persino sputi nei piatti in cui mangiano".