Caos procure: Palamara ascoltato dall'Anm. L'ex pm: 'Io travolto ma non indegno'

Caso procure, Anm accoglie richiesta Palamara di essere sentito

L'assemblea dell'Anm ha accolto la richiesta di Luca Palamara di essere sentito. Il sindacato delle toghe è chiamato ad esaminare il ricorso presentato dal pm di Roma (da oltre un anno sospeso dalle funzioni e dallo stipendio) contro la decisione, adottata dal direttivo dell'Anm, di espellerlo dall'associazione.

Caso procure, Palamara: 'Mai venduta la mia funzione'

"Non ho mai venduto la mia funzione né a Lotti, né a Centofanti, né a nessun altro". Lo ha detto Luca Palamara parlando all'assemblea dell'Anm. "Non ho mai messo la mia funzione a disposizione di nessuno", ha aggiunto sottolineando che "il confronto con la politica sulle nomine è sempre esistito". "Quello all'hotel Champagne non era un incontro clandestino", ha precisato, riferendosi alla riunione in cui si parlò di nomine (in particolare del nuovo capo dei pm di Roma) alla quale, il 9 maggio 2019 parteciparono, oltre a Palamara e a 5 togati del Csm poi dimessisi, i deputati Luca Lotti e Cosimo Ferri. La riunione all'hotel Champagne rappresenta il 'cuore' del procedimento disciplinare in corso al Csm sul caso procure.

"Sono stato travolto e nella fiumana mi sono perso, ma non mi sento di essere stato indegno moralmente". Quanto alle frequentazioni con l'ex ministro Lotti, "col senno di poi dico che non dovevo farlo - ha commentato Palamara - ma i rapporti non li ho avuti solo con lui, dirlo sarebbe una bugia, i rapporti con la politica li ho avuti". Le "cariche svolte mi hanno fuorviato", all'inizio "ho fatto lo scribacchino di atti prima a Reggio Calabria poi a Roma - ha arccontato l'ex pm - poi ho vissuto una vita di rappresentanza, è vero, ho fatto bene o male? Non posso dirlo io", ha detto, definendo poi un "errore" sia la scelta di essere tornato in servizio alla procura di Roma dopo gli anni trascorsi al Csm, sia la decisione di presentare domanda per il posto di procuratore aggiunto in quell'ufficio. "Ci sono momenti in cui pensi di superare le criticità", ha osservato Palamara che, parlando dell'enorme mole di carte con le chat estrapolate dal suo telefono, ha sottolineato come "da quelle chat sono conseguiti 3 procedimenti penali e 6 disciplinari nei miei confronti".

Caso procure, Poniz: 'L'Anm di Palamara non esiste più'

"L'Anm a cui pensa Palamara non esiste più: oggi l'Anm non pensa alle carriere ma alla tutela dei colleghi". Così Luca Poniz, presidente dell'Associazione nazionale magistrati. "Abbiamo avuto il privilegio di sentirlo e per questo lo ringrazio - ha detto Poniz al termine dell'assemblea - ma la sua fuga con telecamere al seguito mi ha impedito di fargli una domanda: cosa intendeva dire quando diceva che voleva mettere paura ai colleghi che si opponevano alla sua domanda? E cosa intendeva dicendo che l'Anm non conta un c.? Se intendeva dire che dopo di lui l'Anm ha svolto un altro ruolo, sono contento perché è un primo, buon risultato".