Caso Pamela Mastropietro, Oseghale: 'Voglio pagare per quello che ho fatto, ma non l'ho uccisa'
Innocent Oseghale continua a dichiarare di non essere il responsabile della morte della ragazza. In aula le lacrime della madre della giovane Pamela.
Condannato all'ergastolo per aver violentato, ucciso e fatto a pezzi Pamela Mastropietro, Innocent Oseghale continua a dichiararsi colpevole solo del vilipendio e del deturpamento di cadavere. "Voglio pagare per quello che ho fatto, ma non l'ho uccisa", ha dichiarato il giovane convinto che a causare la morte della giovane 18enne romana sia stata un'overdose. Secondo quanto dichiarato dai suoi avvocati Simone Matraxia e Umberto Gramenzi all’Adnkronos, Oseghale sarebbe estremamente pentito. In ogni caso, per le dichiarazione spontanee dell'imputato bisognerà aspettare la sua udienza, prevista ad ottobre.
Caso Pamela Mastropietro, legale famiglia della vittima: "Oseghale ci sta prendendo in giro"
Oggi in Aula della Corte d’Assise d’Appello del Tribunale di Ancona, dove si è svolta la prima udienza, oltre ad Oseghale, erano presenti i famigliari della vittima insieme ad i loro legali. Gli occhi di Alessandra Verni, la madre di Pamela Mastropietro che si è presentata in aula con una maglietta col volto della figlia, non si sono mai staccati da Innocent Oseghale che, invece, non ha mai incrociato il suo sguardo. "Mi auguro che la prossima volta, quando farà queste annunciate dichiarazioni spontanee, Innocent Oseghale si decida a dire la verità e chi era con lui", ha detto la donna. Quando il giudice ha poi proceduto alla ricostruzione dei fatti, dall’allontanamento della 18enne dalla comunità di recupero di Macerata, fino alla sua morte e al ritrovamento dei resti nei due trolley, Alessandra Verni è rimasta impietrita.
Marco Valerio Verni, legale della famiglia della vittima e zio di Pamela, ha dichiarato all'Adnkronos: "Mi aspetto la conferma della sentenza; qui sono nelle vesti di avvocato e non di parente, ma è chiaro che tornare in aula è sempre gettare sale sulla ferita. Cosa ci auguriamo? Niente sconti". "Oseghale ha annunciato dichiarazioni spontanee, ma saranno le stesse di sempre, per noi può anche risparmiarle. Sono l'ennesima presa in giro - ha continuato - Per carità, l'imputato ha diritto di dire quello che vuole, ma c'è un limite all'intelligenza e alla dignità umane. Viceversa, se vorrà fornire dettagli su chi era con lui eventualmente quel giorno, saremo interessati. Il dubbio che non abbia potuto fare tutto da solo in noi resta".
"Il materiale è ampiamente sufficiente. La riproduzione delle immagini sarà fatta solo se strettamente necessaria". Così il presidente della Corte Giovanni Trerè ha respinto la richiesta della difesa di Oseghale di mostrare le immagini delle lesioni sul corpo della vittima per sostenere la loro versione dei fatti che, a loro dire, non sarebbe dovuta alle coltellate inferte. Dopo il rifiuto da parte del Giudice, la madre della vittima si è abbandonata al pianto.
L'udienza che si è chiusa con la sola relazione del giudice Maria Cristina Salvia, è rimandata al prossimo mese così come le dichiarazioni spontanee dell’imputato.