Genova, il nuovo ponte è pronto: a breve l'inaugurazione. Due anni fa la tragedia

Fra poche ore il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, taglierà il nastro tricolore per inaugurare il nuovo ponte di Genova, denominato 'Genova-San Giorgio'. Sfrecceranno poi le Frecce Tricolori che saluteranno la città con i colori di Genova.

Il primo a parlare sarà il sindaco Marco Bucci, seguito dal governatore ligure Giovanni Toti, dall'architetto Renzo Piano. Sarà poi il turno del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Durante la cerimonia non mancherà l'inno di Mameli.

Il momento più difficile e commovente sarà probabilmente quello della lettura dei nomi delle 43 vittime del crollo del Morandi, seguito da tre minuti di silenzio.

Non saranno presenti i familiari delle vittime, i quali vedono nella cerimonia una 'festa' alla quale non vogliono partecipare perché questo ponte "è nato da una terribile tragedia" come annunciato nei giorni scorsi.

Ponte Genova, Piano: 'Per durare bisogna che sia amato'

“Questo ponte più che un miracolo è figlio di una tragedia terribile, ed è il risultato di un lavoro senza sosta in un cantiere dove c’è stata grande collaborazione e alta competenza”. Così l’architetto Renzo Piano in un’intervista al “Corriere della Sera” sulla rinascita dell’ex ponte Morandi, ora ponte San Giorgio, che ha progettato. “Bisogna dare un significato a quello che si fa - ha sottolineato - anche se nessuna delle opere fatte dall’uomo è destinata a durare così a lungo. Certe cose però possono durare solo se sono amate, accudite, oggetto di affetto. Soltanto così si può resistere nel tempo. Io vorrei che questo ponte fosse amato”. "Vado spesso in cantiere da solo – ha poi rivelato Piano – ma a Genova questo momento intimo si è intrecciato coi ricordi: sul ponte ho ritrovato la mia memoria, le domeniche con mio padre, quando mi portava in pellegrinaggio alla Certosa, un quartiere amato, nobilmente operaio, orgoglioso e tenace proprio come Genova”. Commentando il ponte Morandi ha confessato: “Lo trovavo bellissimo. Per tanti di noi era quasi un simbolo. Da giovane architetto, quando tornavo in auto a Genova da Milano aspettavo di passare lì per ritrovare la luce, il mare, il Mediterraneo…”.