Piacenza, carabinieri arrestati: 'Un negro picchiato un po' da tutti'. Altre intercettazioni choc

"Ieri mi sono fatto male… ho preso un piccolo strappo… perché ho corso dietro a un negro". Così Giuseppe Montella, uno dei carabinieri arrestati a Piacenza nell'ambito dell'inchiesta Odysseus, mentre raccontava al figlio undicenne ciò che aveva fatto. "L'hai preso poi? - gli chiedeva il bambino - Gliele avete date? Chi eravate? Chi l'ha picchiato?". "Eh, un pò tutti" - risponde l'appuntato, precisando che anche i suoi colleghi avevano picchiato lo straniero.

Sono finiti agli atti oltre 75mila file, tra cui conversazioni telefoniche, ambientali e messaggi che i carabinieri coinvolti nell'indagine si scambiavano e da cui emerge il modo di operare. Gli stessi appuntati parlano di una "un'associazione a delinquere". Uno loro ha utilizzato il concetto di "piramide". "In poche parole abbiamo fatto una piramide: sopra ci stiamo io, tu e lui… ok? Noi non ci possono… noi siamo irraggiungibili" si capta in una conversazione in auto.

"Abbiamo trovato un'altra persona che sta sotto di noi. Questa persona qua - si sente in un'altra intercettazione - va tutti da questi gli spacciatori e gli dice: 'Guarda, da oggi in poi, se vuoi vendere la roba vendi questa qua, altrimenti non lavori!' e la roba gliela diamo noi!".

Carabinieri arrestati a Piacenza, Pradella: 'Reati impressionanti'

"Siamo di fronte a reati impressionanti se si pensa che sono stati commessi da militari dell'Arma dei carabinieri. Si tratta di aspetti molto gravi e incomprensibili agli stessi inquirenti che hanno indagato. Una serie tale di atteggiamenti criminali che ci ha convinto a procedere anche al sequestro della caserma dei carabinieri per futuri accertamenti". Così il capo della Procura di Piacenza, Grazia Pradella.

"Faccio a fatica a definire questi soggetti come carabinieri - aggiunge - perché i loro sono stati comportamenti criminali. Non c'è stato nulla in quella caserma di lecito".

"Tutti gli illeciti più gravi sono stati commessi in piena epoca Covid e del lockdown - fa sapere Pradella - con disprezzo delle più elementari regole di cautela imposte dai decreti del Presidente del Consiglio. Mentre la città di Piacenza contava i tanti morti del coronavirus, questi carabinieri approvvigionavano di droga gli spacciatori rimasti senza stupefacente a casa delle norme anti Covid".

"Accuse gravissime rispetto a degli episodi inauditi e inqualificabili. Fatti inaccettabili, che rischiano di infangare l'immagine dell'Arma, che invece è composta da 110.000 uomini e donne che ogni giorno lavorano con altissimo senso delle Istituzioni al fianco dei cittadini. Sono loro il volto della legalità, a ciascuno di loro oggi esprimo la più profonda riconoscenza e vicinanza". Così il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. "Da subito sia l'Arma dei Carabinieri che il Ministero della Difesa hanno dato la massima disponibilità a collaborare con la magistratura affinché si faccia completa luce sulla vicenda. Il Comandante Nistri - ha aggiunto - mi ha confermato di aver immediatamente assunto tutti i provvedimenti possibili e consentiti dalla normativa vigente nei confronti del personale coinvolto".