Anm, Poniz: dietro magistratura 'c'è una gigantesca questione morale'
Dietro la magistratura "c'è una gigantesca questione morale". Così il presidente dell'Anm Luca Poniz, aprendo la riunione del Comitato direttivo centrale del sindacato delle toghe. "E' imprescindibile il rispetto del codice etico", ha sottolineato ancora Poniz, che, nel suo intervento, ha ricordato le parole pronunciate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella due giorni fa, in occasione della cerimonia al Quirinale che ha commemorato magistrati uccisi dal terrorismo e dalla mafia.
"Serve un presidio perché queste cose non si verifichino mai più - ha detto il segretario del sindacato delle toghe, Giuliano Caputo, parlando dei fatti emersi dagli atti dell'inchiesta di Perugia - lo sapevamo che c'era qualcosa che non andava, troppe volte ho sentito frasi come 'questo è nostro?', c'è stato un rapporto distorto con il potere, e un consenso basato non su idee ma sull'appartenenza".
"Nelle bozze che sono circolate della riforma del Csm sono state recepite molte delle nostre proposte", ma "dobbiamo stare attenti che questa non sia l'occasione - ha aggiunto Caputo - per un attacco all'indipendenza della magistratura".
"Speriamo di non dover ricordare il principio di autonomia - ha sottolineato Poniz - che il Csm è chiamato a tutelare e che ha legame con la democrazia".
Oggi è il giorno di Luca Palamara all'Associazione nazionale magistrati, che rischia l'espulsione dal sindacato delle toghe. Secondo il collegio dei probiviri avrebbe violato il codice etico dei magistrati. Sull'ex presidente del sindacato delle toghe, indagato per corruzione a Perugia per presunti regali e favori ricevuti dell'imprenditore Fabrizio Centofanti, come riferisce l'Ansa, (l'ipotesi iniziale era che avrebbe ricevuto 40 mila euro per pilotare una nomina alla procura di Gela, ma è caduta) dovrà pronunciarsi il Comitato direttivo centrale dell'Anm.