Coronavirus, Fontana: ‘Danni con riapertura diversa per Regioni’
Coronavirus, Fontana: ‘Danni se la riapertura riguarderà le Regioni in modo diverso’
Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ritiene che la riapertura debba essere uguale per tutte le Regioni. Se fosse regionalizzata invece sarebbe “una riapertura monca, zoppa, che non consentirebbe un equilibrato sviluppo neanche alle regioni che aprono. C'è una tale interconnessione tra filiere produttive a attività commerciali – ha aggiunto Fontana a 24 Mattino, su Radio 24 - che c'è il rischio che un'apertura a macchia di leopardo faccia più danni che vantaggi”.
Coronavirus, Fontana: ‘Convivere col virus finchè non si troverà un vaccino’
“Se si tratta del negozio di vicinato va benissimo – ha proseguito Fontana - ma la riapertura deve avvenire quando il rischio del contagio si è concluso o si sta avviando alla conclusione su tutto il territorio perché c'è il rischio che possa riprendere senza sapere da dove riparte. Noi non è che vogliamo riaprire rischiando, io ho sempre sostenuto che la riapertura deve essere subordinata alla sicurezza e credo anche che finché non si individuerà un vaccino dovremo convivere con questo virus”.
“Montagnier ha detto che secondo lui dopo un certo numero di giorni il virus scompare, speriamo che abbia ragione lui. Se così non fosse dovremo imparare a conviverci – sottolinea il Governatore - perché non potremo per tutta la vita dividere l'Italia ed escludere le aree contagiate, e per convivere con il virus bisognerà assumere stili di vita diversi da quelli di adesso”.
Coronavirus, Fontana: ‘Dispositivi di sicurezza rientrano tra i compiti dello Stato’
“I dispositivi di sicurezza avrebbero dovuto esserci procurati da chi deve gestire le emergenze nazionali – ribadisce Fontana - è compito dello Stato. Non è un'accusa ma un dato di fatto: anche noi abbiamo cercato di comprare nel mondo e non era facile trovare i dispositivi. Sui dispositivi noi abbiamo fatto quello che abbiamo potuto e lo Stato ha fatto quello che ha potuto, abbiamo cercato di supportare lo Stato nella ricerca di questi dispositivi che oggettivamente non c'erano”.
“Da due anni sto chiedendo di darmi la possibilità di poter assumere più medici e infermieri e quando parlavo di autonomia facevo sempre questo esempio: purtroppo la storia mi ha dato ragione, se avessimo avuto la possibilità di assumere più medici e infermieri, avendo le risorse per farlo ed essendo invece ciò impedito da una legge nazionale, la finanziaria del 2014, forse avremmo potuto affrontare con meno ansia questo evento”.
Coronavirus, Fontana replica alle accuse sull’ospedalizzazione
“Chi fa questa accusa – esclama il Governatore - è chi non ha visto cosa stava succedendo. Arriva anche dai medici di Bergamo? Ci sono medici che dicono una cosa e medici che ne dicono un'altra. Quando una persona non respira e rischia di morire soffocata, a casa non si può curare. Nei pronto soccorso in quei giorni c'erano 80-90 persone all'interno del triage che non riuscivano a respirare, quelle erano persone che dovevano essere ospedalizzate, non potevano essere curate in modo diverso. Non ci sono alternative. Si può dire tutto e il contrario di tutto ma io parto dal presupposto di chi questa storia l'ha vissuta in prima persona”. “Io credo che chi è convinto di non avere sbagliato niente – prosegue Fontana - sia un po' presuntuoso, ma penso che abbiamo fatto tutte le scelte ritenute migliori, scelte che oltretutto, non essendo io medico, in nessun momento mi sono assunto l'ardire di decidere da solo. Io valutavo le proposte che mi facevano i tecnici e con i tecnici decidevamo. Prima di prendere ogni decisione è stata fatta una valutazione condivisa fra tutti coloro che se ne intendevano”.
“Tutte le accuse trovano un limite – continua - se fosse stata sbagliata ogni scelta, a questo punto tutta la Regione Lombardia avrebbe avuto gli stessi numeri e gli stessi drammi e invece non è andata così. Ci sono delle province, come Varese, Como, Lecco, Sondrio e la stessa Milano, che sono state solo sfiorate da questo. Se le scelte sono sbagliate avrebbero dovuto essere sbagliate ovunque”.